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30 maggio 2008

Hellraiser: Non Ci Sono Limiti



TITOLO ORIGINALE: Clive Barker's Hellraiser
REGISTA: Clive Barker
ANNO DI USCITA:
1987
DURATA:
94'
PAESE:
Gran Bretagna
VOTO:
60




Devo ammetterlo, ho un debole per l'immaginario horror di Clive Barker, e ne apprezzo in varia misura la produzione letteraria. Nel 1987, scontento di come fossero stati girati due film basati su sue sceneggiature, Barker decise di portare su schermo in prima persona il suo romanzo Schiavi Dell'Inferno, debuttando dietro la macchina da presa e regalando subito un'opera che è restata nell'immaginario collettivo.

La vicenda ruota attorno ad uno strano cubo, la Configurazione del Lamento, che se debitamente manipolato apre le porte di una dimensione in cui regnano creature, forse demoni, forse angeli, note come Supplizianti, il cui ruolo è quello di far provare ai malcapitati che si addentrano nel loro mondo le sofferenze più acute, fino ad arrivare a quella soglia in cui il dolore diventa piacere.

Il sadomasochismo è una cortina di fumo che inonda l'intera pellicola, pur non manifestandosi molto apertamente. Girato in maniera assolutamente classica, tanto da risultare anche noioso in alcune sequenze, Hellraiser regala agli amanti del genere sostanzialmente due cose: la rinascita di Frank (cosa tra l'altro spiegata in modo fin troppo semplicistico e raffazzonato), che si riforma tessuto per tessuto, osso per osso, davanti all'obiettivo, regalando una scena di composizione plastica di rara efficacia; ed una dimensione parallela, purtroppo appena abbozzata e sulla quale non è dato buttare il nostro occhio indagatore, che per i pochi elementi presentati provoca un immediato ed irresistibile richiamo, forte delle figure azzeccatissime dei Supplizianti e del loro leader, Pinhead, entrato prepotentemente nella iconografia horror moderna.

Purtroppo la pellicola soffre di difetti di varia natura, vuoi per temi registici non perfetti, vuoi per recitazione appena sufficiente, vuoi per pochezza dei contenuti di trama, che partendo da un soggetto interessante viene sviluppata in maniera tutto sommato prevedibile. Un passaggio obbligato, certo, ma non un film imperdibile.




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