REGISTA: Ernest Dickerson
PRIMA TV ITALIANA: 29/11/2010
PAESE: USA
L'intento degli articoli dedicati agli episodi della serie vuole essere informativo, ma non si potrà sempre garantire l'assoluta mancanza di spoiler, e per questa ragione l'invito è a leggere le recensioni solo dopo aver visto l'episodio onde evitare di rovinarsi qualche sorpresa.
Ci si avvia con passo deciso al finale della prima stagione di The Walking Dead, che dopo episodi sostanzialmente stabili per quanto riguarda gli spostamenti, eccezion fatta per alcune brevi trasferte dal campo dei superstiti ad Atlanta, ormai totalmente in mano ai walkers, ritorna on the road proponendo un viaggio in carovana verso la speranza, per molti versi simile al viaggio intrapreso da Rick Grimes nel primo episodio.
Non sorprende il fatto che sia ancora una volta lui a proporre questo spostamento, ed a suo modo di vedere la sola speranza può essere rappresentata dal centro di ricerche mediche, ultimo baluardo. L’idea nasce nel momento in cui si scopre che Jim è stato morso nel corso dell’attacco della notte precedente, ragion per cui presto morirà e si risveglierà come walker. Piuttosto che ucciderlo da vivo o attendere l’ineffabile destino, Rick vuole credere alla possibilità di salvarlo e riesce a convincere tutto il gruppo che quella sia la cosa giusta da fare.
Nel frattempo un certo peso viene dato alla triste fine di Amy ed al dolore di sua sorella Andrea, che la coccolerà fino al suo risveglio per poi agire nel modo più razionale possibile. Ma non sono solo questi gli ingredienti del quinto episodio del serial: infatti, emerge con forza l’astio che Shane nutre nei confronti di Rick, e quando di mezzo c’è una donna, si sa, spesso si dimenticano tanti altri aspetti, anche l’amicizia esistente da anni.
La ricerca ed il tentativo di salvezza che animano Rick ed il gruppo in quest’episodio vengono resi con buona intensità, il tutto condito ed arricchito da un contorno di vicende interpersonali che per fortuna non sviliscono il concept del serial ma che favoriscono un maggiore grado di dettaglio all’intera vicenda. Rimangono purtroppo delle perplessità sulla effettiva personalità dei personaggi, tuttora non in grado di innescare nello spettatore un autentico imprinting emotivo. Ciononostante, l’interesse si mantiene sempre alto ed altrettanto alta rimane la qualità realizzativa, con delle sequenze maestose di assalti di zombi, con un livello di splatter mai risparmiato ed un trucco eccellente, elementi che fanno sì che il realismo di The Walking Dead sia decisamente al di sopra della media. Ora non resta che attendere il gran finale della prima stagione, per capire cosa troveranno i nostri superstiti al termine del loro viaggio carico di speranza e paura. Appuntamento tra sette giorni, siete tutti avvisati.
Ci si avvia con passo deciso al finale della prima stagione di The Walking Dead, che dopo episodi sostanzialmente stabili per quanto riguarda gli spostamenti, eccezion fatta per alcune brevi trasferte dal campo dei superstiti ad Atlanta, ormai totalmente in mano ai walkers, ritorna on the road proponendo un viaggio in carovana verso la speranza, per molti versi simile al viaggio intrapreso da Rick Grimes nel primo episodio.
Nel frattempo un certo peso viene dato alla triste fine di Amy ed al dolore di sua sorella Andrea, che la coccolerà fino al suo risveglio per poi agire nel modo più razionale possibile. Ma non sono solo questi gli ingredienti del quinto episodio del serial: infatti, emerge con forza l’astio che Shane nutre nei confronti di Rick, e quando di mezzo c’è una donna, si sa, spesso si dimenticano tanti altri aspetti, anche l’amicizia esistente da anni.
La ricerca ed il tentativo di salvezza che animano Rick ed il gruppo in quest’episodio vengono resi con buona intensità, il tutto condito ed arricchito da un contorno di vicende interpersonali che per fortuna non sviliscono il concept del serial ma che favoriscono un maggiore grado di dettaglio all’intera vicenda. Rimangono purtroppo delle perplessità sulla effettiva personalità dei personaggi, tuttora non in grado di innescare nello spettatore un autentico imprinting emotivo. Ciononostante, l’interesse si mantiene sempre alto ed altrettanto alta rimane la qualità realizzativa, con delle sequenze maestose di assalti di zombi, con un livello di splatter mai risparmiato ed un trucco eccellente, elementi che fanno sì che il realismo di The Walking Dead sia decisamente al di sopra della media. Ora non resta che attendere il gran finale della prima stagione, per capire cosa troveranno i nostri superstiti al termine del loro viaggio carico di speranza e paura. Appuntamento tra sette giorni, siete tutti avvisati.
TUTTI GLI ALTRI EPISODI DI "THE WALKING DEAD" RECENSITI SONO DISPONIBILI NELLA PAGINA DEDICATA ALLE SERIE TV
1 commenti:
E' verissimo, la caratterizzazione psicologica dei personaggi è proprio l'unica pecca del telefilm...ma che vuoi, venendo da 6 anni di Lost, in cui i personaggi erano caratterizzati in modo talmente magnifico che ti sembrava di conoscerli personalmente (nonostante fossero più di venti, quelli principali), siamo diventati troppo esigenti in questo :P
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