TITOLO ORIGINALE: Non Mi Uccidere
AUTORE: Chiara Palazzolo
ANNO DI USCITA: 2006
PAGINE: 432
EDITORE: Piemme
PAESE: Italia
VOTO: 65
E' una rarità veder pubblicato un romanzo horror di un autore italiano, ed ancora più sorprendente è scoprire che è stato scritto da una donna. Non Mi Uccidere è il primo libro di una trilogia dedicata alla storia di Mirta, una ragazza dei dintorni di Perugia che si risveglia dopo esser morta, assieme al suo fidanzato Robin, a causa di un'overdose. In vita i due si erano promessi, in caso di disgrazia, che sarebbero usciti dalla tomba per continuare a stare insieme, e Mirta lo fa davvero, spinta chissà da quale forza.
Tuttavia, ben presto si rende conto di essere la sola ad aver mantenuto la promessa, visto che la tomba del ragazzo è ancora intatta. Comincia dunque la sua vita da fuggiasca: irrompe in un'abitazione isolata per procurarsi vestiti e cibo, e rimane nei dintorni del cimitero per vegliare sulla tomba del suo amato, in attesa di un suo segnale di non-vita. Dopo qualche giorno Mirta inizia a sentirsi sempre più debole e le compaiono delle macchie bluastre sul corpo, come se si stesse decomponendo, e quasi per caso, o forse per istinto, scopre che il nutrimento in grado di darle forza e di farle continuare quella strana vita è la carne umana. Dopo aver mangiato rientra in possesso delle sue doti fisiche fuori dal comune: è dotata infatti di resistenza, forza ed agilità decisamente sopra la media dei comuni esseri umani. Mirta è ormai una sopramorta, ed attende per oltre un mese il risveglio di Robin, ma quando si accorge che la serie di delitti di cui si è macchiata per nutrirsi è ormai troppo lunga capisce che è il momento di agire, e di aprire la tomba del suo ragazzo.
Lo stile della Palazzolo è nervoso, minimale, caratterizzato da frasi brevissime ed a volte incomplete, in una narrazione in prima persona al limite dello schizofrenico, dato anche lo sdoppiamento della personalità di Mirta/Luna. La vicenda non è particolarmente ricca di avvenimenti, ma anzi inizia a soffrire di una certa stanchezza già intorno a metà libro, a causa di una sostanziale ripetitività delle situazioni che si determinano. Fa da collante una certa vena decadentemente romantica, con una buona serie di frasi adatte ad un amore morboso o disperato, e qualcun'altra smaccatamente smielata. Ciò potrebbe renderlo, per certi versi, un romanzo adolescenziale, o quantomeno adatto ad un pubblico di giovanissimi, ma non per questo bisogna limitarlo a quel target.
Il finale, che in realtà finale non è, lascia aperte le porte per un seguito ed inserisce elementi quali organizzazioni volte a nascondere l'esistenza di tali creature, ed altre il cui scopo è invece proteggersi mutuamente, trovata che potrebbe dare linfa ad una vicenda che altrimenti ha ben pochi sbocchi, ma che potrebbe anche sancirne un totale snaturamento.
I diritti del romanzo sono stati acquistati e presto o tardi dovrebbe vedere la luce un film ispirato a Non Mi Uccidere, ma nel frattempo sono già in libreria i due seguiti, vale a dire Strappami Il Cuore e Ti Porterò Nel Sangue. Chi cerca brividi è pregato di rivolgersi altrove, chi invece vuole confrontarsi con una storia non del tutto banale e con un peculiare stile narrativo troverà in questo romanzo qualche elemento di interesse.
Tuttavia, ben presto si rende conto di essere la sola ad aver mantenuto la promessa, visto che la tomba del ragazzo è ancora intatta. Comincia dunque la sua vita da fuggiasca: irrompe in un'abitazione isolata per procurarsi vestiti e cibo, e rimane nei dintorni del cimitero per vegliare sulla tomba del suo amato, in attesa di un suo segnale di non-vita. Dopo qualche giorno Mirta inizia a sentirsi sempre più debole e le compaiono delle macchie bluastre sul corpo, come se si stesse decomponendo, e quasi per caso, o forse per istinto, scopre che il nutrimento in grado di darle forza e di farle continuare quella strana vita è la carne umana. Dopo aver mangiato rientra in possesso delle sue doti fisiche fuori dal comune: è dotata infatti di resistenza, forza ed agilità decisamente sopra la media dei comuni esseri umani. Mirta è ormai una sopramorta, ed attende per oltre un mese il risveglio di Robin, ma quando si accorge che la serie di delitti di cui si è macchiata per nutrirsi è ormai troppo lunga capisce che è il momento di agire, e di aprire la tomba del suo ragazzo.
Lo stile della Palazzolo è nervoso, minimale, caratterizzato da frasi brevissime ed a volte incomplete, in una narrazione in prima persona al limite dello schizofrenico, dato anche lo sdoppiamento della personalità di Mirta/Luna. La vicenda non è particolarmente ricca di avvenimenti, ma anzi inizia a soffrire di una certa stanchezza già intorno a metà libro, a causa di una sostanziale ripetitività delle situazioni che si determinano. Fa da collante una certa vena decadentemente romantica, con una buona serie di frasi adatte ad un amore morboso o disperato, e qualcun'altra smaccatamente smielata. Ciò potrebbe renderlo, per certi versi, un romanzo adolescenziale, o quantomeno adatto ad un pubblico di giovanissimi, ma non per questo bisogna limitarlo a quel target.
Il finale, che in realtà finale non è, lascia aperte le porte per un seguito ed inserisce elementi quali organizzazioni volte a nascondere l'esistenza di tali creature, ed altre il cui scopo è invece proteggersi mutuamente, trovata che potrebbe dare linfa ad una vicenda che altrimenti ha ben pochi sbocchi, ma che potrebbe anche sancirne un totale snaturamento.
I diritti del romanzo sono stati acquistati e presto o tardi dovrebbe vedere la luce un film ispirato a Non Mi Uccidere, ma nel frattempo sono già in libreria i due seguiti, vale a dire Strappami Il Cuore e Ti Porterò Nel Sangue. Chi cerca brividi è pregato di rivolgersi altrove, chi invece vuole confrontarsi con una storia non del tutto banale e con un peculiare stile narrativo troverà in questo romanzo qualche elemento di interesse.
2 commenti:
Un romanzo bellissimo... ho letto tutta la trilogia... stupenda!!!
Appena riusciremo a procurarci gli altri due romanzi recensiremo anche quelli, senza dubbio. Grazie per il commento!
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