TITOLO ORIGINALE: Människohamn
AUTORE: John Ajvide Lindqvist
ANNO DI USCITA: 2008
AUTORE: John Ajvide Lindqvist
ANNO DI USCITA: 2008
PAGINE: 496
EDITORE: Marsilio
PAESE: Svezia
VOTO: 70
PAESE: Svezia
VOTO: 70
Il nome di Lindqvist è sufficientemente noto a chi segue le uscite nel panorama horror, non foss'altro che per l'uscita del film Lasciami Entrare, tratto dal suo omonimo romanzo ed il cui successo ha trainato anche le vendite del libro, esposto nelle varie librerie con tanto di grossa fascia pubblicitaria atta a ricordare che da quel romanzo ha preso ispirazione il film di Tomas Alfredson. La scuola svedese, specialmente negli ultimi anni, si sta imponendo come un'ottima riserva di storie poliziesche/noir, basti pensare al clamoroso successo dei romanzi di Stieg Larsson, ma Lindqvist offre qualcosa di più, sconfinando nel sovrannaturale ed imbastendo trame intense, che scavano nel profondo dei personaggi fino a rivelarne le paure ed i desideri più reconditi ed inespressi. A ciò, è capace di aggiungere una sensibilità sorprendente e particolare.
Il Porto Degli Spiriti è un romanzo del 2008, pubblicato per la prima volta in Italia nel maggio del 2010. Ambientato in un arcipelago svedese composto da piccole isole, è la storia di Anders e del suo ritorno alla vecchia casa, quella che aveva abbandonato da quando la figlia Maja era sparita in circostanze mai chiarite, durante una gita della famiglia al faro di Gavasten. Da quel momento, la vita di Anders è andata a rotoli: caduto nel tunnel della dipendenza dall'alcool, viene lasciato dalla moglie Cecilia e sprofonda sempre di più nella disperazione e nella solitudine. Il ritorno alla sua abitazione vuole essere un tentativo di riprendere in qualche modo in mano la propria vita, ma in fondo ciò che lo anima realmente è la volontà di non darsi per vinto e di scoprire come sia stato possibile che la piccola Maja, di 6 anni, sia sparita senza lasciare tracce sulla neve e senza mai essere ritrovata, né viva né morta.
A Domarö, il suo villaggio, Anders ha solo la nonna Anna Greta ed il suo compagno Simon, ex mago e personaggio che ricoprirà un ruolo importante nella vicenda. E' proprio tramite lui che nella storia entrano in gioco i primi aspetti sovrannaturali: egli possiede infatti lo Spiritus, una sorta di larva nera che conserva in una scatola di fiammiferi e che porta sempre con sé. Ogni giorno deve alimentarla con la saliva, e tramite lo Spiritus ha il controllo dell'acqua, che riesce a percepire ed a comandare in maniera sorprendente.
Non tarderanno ad emergere anche delle storie avvenute in passato nell'arcipelago e che riguardano il mare e ciò che esso reclama. Ed è proprio il mare ad essere motore della storia, un mare oscuro, profondo, insondabile, un mare dalle dita lunghe che riesce a penetrare nei pozzi, ovunque. Un mare vivo e, in un certo senso, senziente. Un mare che dà, un mare che prende. Lindqvist scava a fondo nella mente di Anders, nei suoi pensieri, nella sua crescente percezione di Maja, come se, a tratti, ella lo possedesse. Ed attraverso Anders riviviamo un pezzo dimenticato e spaventoso della storia di Domarö, episodi conosciuti da una ristretta cerchia di persone che cercano di proteggere le altre e di nascondere la verità. Non solo, entriamo in contatto con personaggi eccentrici come Henrik e Björn, dispersi da svariati anni ma che tornano ad aggirarsi sul loro motorino a fare dispetti agli abitanti del villaggio, continuando nella loro assurda fissazione di parlare solo attraverso i versi dei The Smiths, band che avevano amato alla follia fin da piccoli. Quando erano in vita.
A cavallo tra il drammatico, il thriller e l'horror gotico, Il Porto Degli Spiriti mette in luce un autore in piena forma espressiva, capace di dare vita a personaggi tridimensionali e ricchi. La vicenda non è altrettanto avvincente o colma di avvenimenti, ed i suoi motivi di fascino rimangono perlopiù annacquati, almeno fino all'esplosione finale, una quindicina di pagine densissime, con un Lindqvist immaginifico e potente nel raccontare un'incredibile viaggio che rimanda la mente all'episodio mitologico di Orfeo ed Euridice. A mancare, in sostanza, è quella trama capace di catturare ed affascinare totalmente. Qui si vedono tratti di interesse, e soprattutto un autore vincente e pronto ad imporsi sul grande pubblico.
ALTRI ROMANZI DI JOHN AJVIDE LINDQVIST RECENSITI:
Il Porto Degli Spiriti è un romanzo del 2008, pubblicato per la prima volta in Italia nel maggio del 2010. Ambientato in un arcipelago svedese composto da piccole isole, è la storia di Anders e del suo ritorno alla vecchia casa, quella che aveva abbandonato da quando la figlia Maja era sparita in circostanze mai chiarite, durante una gita della famiglia al faro di Gavasten. Da quel momento, la vita di Anders è andata a rotoli: caduto nel tunnel della dipendenza dall'alcool, viene lasciato dalla moglie Cecilia e sprofonda sempre di più nella disperazione e nella solitudine. Il ritorno alla sua abitazione vuole essere un tentativo di riprendere in qualche modo in mano la propria vita, ma in fondo ciò che lo anima realmente è la volontà di non darsi per vinto e di scoprire come sia stato possibile che la piccola Maja, di 6 anni, sia sparita senza lasciare tracce sulla neve e senza mai essere ritrovata, né viva né morta.
A Domarö, il suo villaggio, Anders ha solo la nonna Anna Greta ed il suo compagno Simon, ex mago e personaggio che ricoprirà un ruolo importante nella vicenda. E' proprio tramite lui che nella storia entrano in gioco i primi aspetti sovrannaturali: egli possiede infatti lo Spiritus, una sorta di larva nera che conserva in una scatola di fiammiferi e che porta sempre con sé. Ogni giorno deve alimentarla con la saliva, e tramite lo Spiritus ha il controllo dell'acqua, che riesce a percepire ed a comandare in maniera sorprendente.
Non tarderanno ad emergere anche delle storie avvenute in passato nell'arcipelago e che riguardano il mare e ciò che esso reclama. Ed è proprio il mare ad essere motore della storia, un mare oscuro, profondo, insondabile, un mare dalle dita lunghe che riesce a penetrare nei pozzi, ovunque. Un mare vivo e, in un certo senso, senziente. Un mare che dà, un mare che prende. Lindqvist scava a fondo nella mente di Anders, nei suoi pensieri, nella sua crescente percezione di Maja, come se, a tratti, ella lo possedesse. Ed attraverso Anders riviviamo un pezzo dimenticato e spaventoso della storia di Domarö, episodi conosciuti da una ristretta cerchia di persone che cercano di proteggere le altre e di nascondere la verità. Non solo, entriamo in contatto con personaggi eccentrici come Henrik e Björn, dispersi da svariati anni ma che tornano ad aggirarsi sul loro motorino a fare dispetti agli abitanti del villaggio, continuando nella loro assurda fissazione di parlare solo attraverso i versi dei The Smiths, band che avevano amato alla follia fin da piccoli. Quando erano in vita.
A cavallo tra il drammatico, il thriller e l'horror gotico, Il Porto Degli Spiriti mette in luce un autore in piena forma espressiva, capace di dare vita a personaggi tridimensionali e ricchi. La vicenda non è altrettanto avvincente o colma di avvenimenti, ed i suoi motivi di fascino rimangono perlopiù annacquati, almeno fino all'esplosione finale, una quindicina di pagine densissime, con un Lindqvist immaginifico e potente nel raccontare un'incredibile viaggio che rimanda la mente all'episodio mitologico di Orfeo ed Euridice. A mancare, in sostanza, è quella trama capace di catturare ed affascinare totalmente. Qui si vedono tratti di interesse, e soprattutto un autore vincente e pronto ad imporsi sul grande pubblico.
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