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17 ottobre 2010

La Città Verrà Distrutta All’Alba



TITOLO ORIGINALE: The Crazies
REMAKE DI:
La Città Verrà Distrutta All’Alba
REGISTA: Breck Eisner
ANNO DI USCITA: 2010
DURATA: 101’
PAESE:
USA
VOTO: 75




Dopo tanti remake banali o poco avvincenti finalmente un film capace di competere con il suo illustre predecessore. La Città Verrà Distrutta All'Alba, grazie ad alcuni fattori decisamente positivi, riesce ad essere un film godibile, non un capolavoro assoluto, ma un film che merita di essere visto.

Uno dei fattori positivi è proprio il regista, un novizio del grande schermo, Breck Eisner, che per il suo primo vero esame ha dato prova di essere un discreto artigiano della macchina da presa. Altro plauso va dato ai due sceneggiatori capaci di rileggere e reinterpretare il film di Romero in maniera intelligente e approfondita.

La storia ricalca sommariamente il soggetto di Romero (incidente aereo contaminazione, quarantena, scontro con i militari e finale) apportando quindi modifiche sostanziali: dalle più banali, il protagonista non è più il comandante dei pompieri bensì lo sceriffo, all'inserimento di scene che nell'originale non esistono affatto a cominciare dalle sequenze iniziali dove il primo contagiato fa il suo ingresso, fucile alla mano, in un campo da baseball durante un match.

La trama del film, al contrario dell'originale dove si seguono anche le vicende legate ai militari, è incentrata totalmente su un gruppo di fuggiaschi che cerca di raggiungere i confini della città per salvarsi. Una scelta importante, che poi da' la nuova direzione al film, è quella di dare una definizione precisa del virus che contagia la popolazione: si tratta di rabbia modificata in modo che infetti anche gli esseri umani rendendoli aggressivi e violenti e modificandone addirittura l'aspetto sfigurandoli sempre più col passare del tempo. Questo porta all'inserimento di alcune sequenze splatter che danno una marcia in più al film.

Anche la denuncia sociale, tanto cara a Romero, trova spazio in questo remake, infatti i militari vengono resi quasi in maniera tale da non sembrare persone, avendo tutti il volto coperto da maschere antigas, freddi e calcolatori nello sterminare totalmente la popolazione senza neanche tentare di trovare un vaccino al virus, anzi, l'unica scena in cui si vede un soldato in volto è un’ulteriore occasione per denunciare come soldati a volte poco più che maggiorenni vengano mandati morire spesso senza sapere davvero il perché. Ultimo cambiamento, non certo per importanza, è quello di aver dato un finale certo al contrario dell'originale, nel quale Romero scelse l’insoluto lasciando che in fondo fosse lo spettatore a scegliere tra le due strade offerte.

Una nota che non va certamente tralasciata è l'approvazione di George A. Romero che, come ha dichiarato Eisner in una recente intervista dove racconta della conversazione avuta con l'illustre collega, “È stato molto positivo. È stata una conversazione davvero fantastica. Avevo un sacco di peso sulle spalle. Sono sicuro che avesse qualche critica, ma ha pensato fosse una vera reinterpretazione e fosse ben fatto, così ha apprezzato il film”.

Film da vedere, come già ho consigliato nella recensione dell'originale, a poca distanza l'uno dall'altro per apprezzare entrambi appieno.





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