TITOLO ORIGINALE: Quarantine 2: Terminal
REGISTA: John Pogue
ANNO DI USCITA: 2011
DURATA: 86’
PAESE: USA
VOTO: 50
A volte bisognerebbe perdere molto, molto meno tempo per
parlare di un film. Pur rispettando il lavoro altrui, nel caso specifico
l'intero gruppo di persone che ha contribuito alla realizzazione di Quarantine 2: Terminal, su cosa ci si
può dilungare quando ci si trova al
cospetto di un film così privo di alcunché di interessante? Per tale motivo, per tutti coloro i
quali non intendono buttar via il loro tempo per sentirmi parlare della
pellicola, lo metto subito in chiaro: passate oltre, non vi perdete nulla.
Tramite i morsi, via via vengono
infettate da un virus simile alla rabbia anche altri passeggeri, dando il via a
progressivi tentativi di fuga non appena l'aereo atterra. Stranamente nessuno
si avvicina all'aereo e nessuno risponde dalla torre di controllo, scatenando
il panico. Tra dialoghi claudicanti e personaggi piatti, ci si trascina da un
luogo all'altro in fuga dagli infetti. La partecipazione emotiva é completamente nulla, dal momento che i personaggi hanno
lo spessore della carta velina e di conseguenza ben poco ci interessa delle
loro sorti. Assisteremo anche ad una breve comparsa di agenti in tuta di
sicurezza ed armati di mitra, che useranno contro un gatto infetto mettendo in
mostra degli effetti di luce sugli spari che manco nei film di fantascienza
anni Cinquanta.
La tensione non si genera
mai, ma sottolineiamo almeno la sequenza in cui Harry si inietta l'antidoto
sotto l'occhio, in una sequenza piuttosto impressionante. Come contraltare
invece. Direi che merita una menzione l'infetta che si mette a giocare alla
contorsionista, senza un perché. E che dire dell'inconcludente finale? Insomma, avete
capito perfettamente cosa fare: cercate nell'archivio dei film recensiti, e
trovate qualcosa di meglio. Mi ringrazierete, fidatevi.
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