TITOLO ORIGINALE: Alien
REGISTA: Ridley Scott
ANNO DI USCITA: 1979
DURATA: 112’
PAESE: USA/Gran Bretagna
VOTO: 90
Durante
il viaggio di ritorno dell’astronave da trasporto Nostromo, il computer
principale riceve un segnale di soccorso dal satellite di un pianeta alieno.
L’equipaggio, composto da sette persone, viene risvegliato dall’ibernazione,
poiché le direttive erano quelle di dare la priorità alle forme di contatto con
altre civiltà intelligenti. Viene presa la decisione di atterrare per indagare
sulle origini del misterioso segnale. A scendere sono Dallas, Kane e Lambert,
mentre gli altri membri dell’equipaggio rimangono a bordo per riparare i danni
conseguenti al rovinoso atterraggio. Il gruppo in esplorazione scopre che il
segnale è emesso da quel che sembra un relitto alieno, all’interno del quale
trovano un grosso scheletro con uno squarcio nel petto e delle uova. Da una di
queste fuoriesce un parassita che si avventa sul casco di Kane, perforandolo ed
attaccandosi ala sua faccia.
E’ così che inizia l’epopea di Alien, film caposaldo di due interi filoni: la fantascienza e l’horror. Ridley Scott dirige con classe innata un film tesissimo e claustrofobico, che rovescia l’origine del terrore alieno: esso proviene dall’interno, dal ventre umano, all’interno del quale il parassita alieno è in grado di iniettare il seme che si sviluppa per poi squarciare l’addome, in un folle e sanguinolento parto innaturale. Il neonato riesce ad allontanarsi dallo sbigottito equipaggio, ed inizierà la caccia alla creatura, un terribile quanto perfetto predatore, del quale tutto è sconosciuto, inclusi i punti deboli.
E’ così che inizia l’epopea di Alien, film caposaldo di due interi filoni: la fantascienza e l’horror. Ridley Scott dirige con classe innata un film tesissimo e claustrofobico, che rovescia l’origine del terrore alieno: esso proviene dall’interno, dal ventre umano, all’interno del quale il parassita alieno è in grado di iniettare il seme che si sviluppa per poi squarciare l’addome, in un folle e sanguinolento parto innaturale. Il neonato riesce ad allontanarsi dallo sbigottito equipaggio, ed inizierà la caccia alla creatura, un terribile quanto perfetto predatore, del quale tutto è sconosciuto, inclusi i punti deboli.
Il
primo contatto con l’alieno lo avrà suo malgrado Brett, che scoprirà, nei pochi
attimi che intercorrono tra la visione del mostruoso predatore e la propria
morte, che in un brevissimo lasso di tempo l’alieno è cresciuto per diventare
alto oltre due metri. I tentativi di eliminarlo sono complicati dal fatto che
ha scelto come proprio rifugio i condotti dell’aerazione, la cui esplorazione
da parte di Dallas provocherà un’altra inevitabile morte.
Nel
frattempo, Ellen Ripley mentre interagisce col computer Mother scopre che è
stato incaricato dalla non meglio specificata “compagnia” di portare a bordo
l’alieno e di proteggerlo, al fine di portarlo sano e salvo sulla Terra. Si
renderà dunque conto che sono necessarie misure estreme e potenzialmente
dolorose onde evitare che quell’inarrestabile creatura possa spargere sangue
una volta atterrato.
I
punti di forza del film sono talmente tanti che è quasi inutile elencarli:
l’ambientazione dello spazio crea un senso di impotenza e di assenza di
qualsiasi forma di forza e protezione; il contatto con una forma aliena ignota
genera da subito il terrore dettato dal non sapere come comportarsi, come
arginare la sua diffusione e come salvarsi dalla minaccia che essa porta; infine,
la vicenda ambientata quasi per intero sull’astronave dà modo di creare un
contesto claustrofobico ed ossessivo, fatto di corridoi metallici e bui, di
asetticità. Una prigione nello spazio profondo, mentre si è braccati da una
creatura aliena apparentemente creata per uccidere, un predatore perfetto che
per caratterizzazione ed aspetto è rimasto, giustamente, nelle menti e negli
occhi di milioni di persone.
0 commenti:
Posta un commento