TITOLO ORIGINALE: Abraham Lincoln vs. Zombies
REGISTA: Richard Schenkman
ANNO DI USCITA: 2012
DURATA: 96’
PAESE: USA
VOTO: 45
La
mia deve essere una disfunzione cerebrale, non lo metto in dubbio, ma nel
momento stesso in cui ho letto il titolo di questo film ho capito che avrei
dovuto guardarlo. Prima però di addentrarci nei meandri di siffatta opera del
genio umano, è necessario un breve preambolo relativo alla natura stessa di
questa produzione. Da ormai diversi anni a questa parte, la Asylum, casa di
produzione americana, si sta dedicando alla creazione di film a budget
relativamente basso, da produrre in poco tempo e da immettere sul mercato
dell’home video, senza passare per le sale cinematografiche. La cosa curiosa è
che i loro film sono sempre legati tematicamente ad una uscita più importante e
pubblicizzata, in modo da cavalcarne l’onda mediatica. E questo il caso anche del
qui presente Abraham Lincoln vs. Zombies,
chiaro fratellastro de La Leggenda Del
Cacciatore Di Vampiri (titolo originale: Abraham Lincoln: Vampire Hunter), prodotto da Tim Burton. Per uscite di questo tipo è stato coniato un nuovo
termine: mockbuster.
Protagonista della storia è Abraham Lincoln, nel corso della guerra civile americana, poco prima che salisse al potere. Dopo un breve antefatto, durante il quale un giovane Lincoln assiste alla malattia di sua madre, che la spinge al cannibalismo, fino alla tragica fine che lo vede costretto ad ucciderla di mano sua in seguito al suicidio del padre, l’azione si sposta tra le fila dell’esercito nordista, alle prese con un inatteso problema: Fort Pulaski è caduto in mano a delle orride creature che attaccano gli umani per nutrirsene e che possono venire uccise solo con colpi alla testa. In una parola (bantu, come dirà uno dei personaggi): zombi.
Lincoln
raccoglie intorno a sé dieci uomini per tentare una missione quasi impossibile:
liberare il forte ed evitare che il focolaio si diffonda. Prende dunque il via
una lunga fase di lotte più o meno continue, inframezzate da qualche zoppicante
dialogo e da una trama assemblata alla meno peggio. Il primo grande difetto del
film risiede proprio nella pretestuosa presenza di Lincoln. Non è funzionale
alla vicenda il suo personaggio, così come la trama è calata in maniera assai
superficiale e raffazzonata alla realtà storica del periodo. A ciò si aggiunge
un livello di recitazione piuttosto basso, eccezion fatta proprio per Bill Oberst Jr., autore di una onesta
prova nei panni del futuro presidente degli Stati Uniti d’America, qui alle
prese con la caccia agli zombi armato di falce.
La
curiosità degli zombi qui presentati è che si muovono e attaccano solo quando
percepiscono rumore, cosa che quindi rende possibile ai nostri eroi di
spostarsi in mezzo alle creature infernali di soppiatto senza attirare la loro
attenzione. Fallisce miseramente il tentativo di umanizzare la vicenda
inserendo un legame passato di Lincoln, così come non sortisce effetto alcuno
il tentativo di sferrare attacchi all’emotività dello spettatore. Il livello di
empatia è basso a causa di personaggi deboli e non credibili. Inoltre, si ha
spesso la netta sensazione di assistere ad un prodotto confezionato in maniera
rapida e per tale motivo piuttosto povero di contenuti anche dal punto di vista
visivo: poca post-produzione, make-up non precisissimo, scene a campo largo
spoglie. Manca proprio il soffio vitale ad un film che risulta meccanico.
Il
tentativo di dare un’ultima sferzata conclusiva non risolleva le sorti di un
prodotto che appariva un azzardo già in partenza e che si rivela per quello che
è: una produzione di serie B con pochi pregi. Tuttavia, a dispetto di una
recensione che ne evidenzia solo i lati negativi, il film riesce a farsi
guardare fino in fondo senza annoiare o far avvertire quel senso di
disperazione tipico di quando si ha a che fare con prodotti aberranti. E
inoltre, vedere Lincoln affettare zombi con una falce ha comunque un suo
perché.
0 commenti:
Posta un commento