TITOLO ORIGINALE: Eaten Alive
REGISTA: Tobe Hooper
ANNO DI USCITA: 1977
DURATA: 91’
PAESE: USA
VOTO: 60
Tobe Hooper, dopo il successo di Non Aprite Quella Porta, dove si ispira a fatti realmente accaduti, per questo suo film, immediatamente successivo, ripete l'esperimento, ma non con lo stesso risultato purtroppo.
La storia scelta da Hooper è quella di Joe Ball, serial killer degli anni Trenta. Il film racconta di un hotel in una zona paludosa, vicino ad una piccola cittadina della Louisiana: qui il proprietario, interpretato da Neville Brand, un reduce di guerra, tiene per diletto come animale domestico un coccodrillo, fatto venire appositamente dall'Africa, che nutre con gli ignari clienti che si fermano nel suo albergo.
Hooper, a mio avviso poco ispirato, carica l'intero peso del film su Neville: è lui, infatti, che con una interpretazione non eccezionale, ma comunque sufficiente, riesce a tenere in piedi il tutto. Grazie ai suoi folli e deliranti monologhi, che cercano di spiegare, non riuscendoci appieno, il perché il nostro protagonista sia diventato un serial killer, e i momenti in cui ha a che fare con il coccodrillo che passano dal timore reverenziale, quasi da considerarlo una divinità, a una sorta di antagonismo fra chi dei due sia realmente il mostro, il film risulta meno noioso di quanto realmente è.
Le scene che dovrebbero trascinare questo genere di film horror, ovvero le morti violente, in questo caso degli poveri clienti dell'hotel, cercano la propria originalità nell'utilizzo di armi non convenzionali cioè un forcone e una falce da fieno (insomma, quella con cui viene raffigurata la morte) pagando con una costruzione delle sequenza degli assassinii poco entusiasmante e coinvolgente. Menzione va fatta del tentativo di Hooper di raccontare attraverso le vicende dei clienti dell'hotel il disagio nella vita familiare, sia tra le coppie che generazionale, fortissimo durante gli anni Settanta dove gli epocali cambiamenti sociali stavano trasformando la vita quotidiana negli USA.
In conclusione un film che non sarà mai una pietra miliare del cinema d'orrore, ma che possiede tutti gli stilemi del genere ed agli amanti degli slasher non dispiacerà affatto.
NOTE:
I. Joe Ball: Talvolta soprannominato The Alligator Man, il Butcher of Elmendorf e il Bluebeard of South Texas, è ricordato per aver ucciso venti donne negli anni Trenta. Proprietario di un locale che come attrazione aveva alcuni coccodrilli che a quanto a pare non nutriva solo con cani e gatti (vivi) ma anche con belle ragazze. Morì suicida subito dopo essere stato scoperto come autore della scomparsa delle donne.
II. Tra gli attori c'è un giovanissimo Robert Englund, il Freddie Krueger di Nightmare.
La storia scelta da Hooper è quella di Joe Ball, serial killer degli anni Trenta. Il film racconta di un hotel in una zona paludosa, vicino ad una piccola cittadina della Louisiana: qui il proprietario, interpretato da Neville Brand, un reduce di guerra, tiene per diletto come animale domestico un coccodrillo, fatto venire appositamente dall'Africa, che nutre con gli ignari clienti che si fermano nel suo albergo.
Hooper, a mio avviso poco ispirato, carica l'intero peso del film su Neville: è lui, infatti, che con una interpretazione non eccezionale, ma comunque sufficiente, riesce a tenere in piedi il tutto. Grazie ai suoi folli e deliranti monologhi, che cercano di spiegare, non riuscendoci appieno, il perché il nostro protagonista sia diventato un serial killer, e i momenti in cui ha a che fare con il coccodrillo che passano dal timore reverenziale, quasi da considerarlo una divinità, a una sorta di antagonismo fra chi dei due sia realmente il mostro, il film risulta meno noioso di quanto realmente è.
Le scene che dovrebbero trascinare questo genere di film horror, ovvero le morti violente, in questo caso degli poveri clienti dell'hotel, cercano la propria originalità nell'utilizzo di armi non convenzionali cioè un forcone e una falce da fieno (insomma, quella con cui viene raffigurata la morte) pagando con una costruzione delle sequenza degli assassinii poco entusiasmante e coinvolgente. Menzione va fatta del tentativo di Hooper di raccontare attraverso le vicende dei clienti dell'hotel il disagio nella vita familiare, sia tra le coppie che generazionale, fortissimo durante gli anni Settanta dove gli epocali cambiamenti sociali stavano trasformando la vita quotidiana negli USA.
In conclusione un film che non sarà mai una pietra miliare del cinema d'orrore, ma che possiede tutti gli stilemi del genere ed agli amanti degli slasher non dispiacerà affatto.
NOTE:
I. Joe Ball: Talvolta soprannominato The Alligator Man, il Butcher of Elmendorf e il Bluebeard of South Texas, è ricordato per aver ucciso venti donne negli anni Trenta. Proprietario di un locale che come attrazione aveva alcuni coccodrilli che a quanto a pare non nutriva solo con cani e gatti (vivi) ma anche con belle ragazze. Morì suicida subito dopo essere stato scoperto come autore della scomparsa delle donne.
II. Tra gli attori c'è un giovanissimo Robert Englund, il Freddie Krueger di Nightmare.
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