TITOLO ORIGINALE: Saw VI
REGISTA: Kevin Greutert
ANNO DI USCITA: 2009
DURATA: 90’
PAESE: Gran Bretagna/USA
VOTO: 45
Troppi.
Talmente tanti che non so veramente più cosa dire dopo aver speso parole per i
primi cinque. Il problema, al di là dell’ormai fin troppo allungata brodaglia,
è che di contenuto non è rimasto sostanzialmente nulla. Nulla. E con questo
potrebbe già essere conclusa la recensione, anche perché vale per intero quanto
detto in occasione di Saw V: ogni
nuovo film del brand si limita a portare avanti con eventi insignificanti una
trama principale ormai resa totalmente non credibile, ci butta in mezzo qualche
flashback, e dà grande risalto alle trappole ed ai giochi dell’enigmista. Che,
per la cronaca, è morto tre film fa.
Su
cosa o chi si indirizzano stavolta le ire dell’enigmista? A proposito,
ricordate che è morto lasciando una sorta di testamento ed un incarico al suo
complice, nonché detective, Hoffman? Ebbene, il suo compito stavolta è quello
di imprigionare e sottoporre a difficilissime decisioni il capo di una
compagnia di assicurazioni, accusato di decidere chi deve vivere e chi deve
morire, solo in base al tornaconto economico. Egli dovrà dunque continuare a
compiere questa scelta, ma stavolta dovrà disporre della vita dei propri collaboratori
e dipendenti, per arrivare al termine del percorso ed essere giudicato a sua
volta.
La
trama principale vede i colleghi di Hoffmann avvicinarsi alla verità
sull’identità del “nuovo” enigmista, smascherando le false tracce che lo stesso
detective aveva architettato per far ricadere le colpe su Strahm. Entra inoltre
in gioco la vedova dell’enigmista, che nello scorso film aveva ricevuto una
scatola contenente ulteriori disposizioni dal marito. Insomma, il nulla
cosmico, dai. Che si può dire di un brand così spremuto? Sarebbe probabilmente
stato più furbo realizzare una serie televisiva, data la predisposizione dei
produttori a finanziare un film all’anno che da ormai tre anni non ha ragione
di esistere. La cosa migliore del film è sicuramente la giostra, uno dei giochi
architettati: sei persone legate ad una giostra girevole che si ferma di tanto
in tanto per lasciare una delle persone di fronte ad una pistola. Se l’uomo al
di là delle sbarre non preme un bottone, la pistola sparerà uccidendo la persona
seduta e legata, dopodiché la giostra prenderà a girare nuovamente.
L’assicuratore dovrà scegliere i due da salvare del suo gruppo di
collaboratori. Oltre a ciò, del film non rimane veramente nulla.
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